7 luglio 2022
No, non ci sono più le estati di una volta. Proprio no. Questa estate era iniziata bene. In maniera diversa ma bene. Il Milan vinceva lo scudetto. Bene era anni che non succedeva. Ero in Francia ed ho festeggiato con Donnarumma, be lui non era tanto contento, ma insomma io comunque si, ero contento Molto. Buon inizio d’ estate. Poi torno a casa. Come vi ho già raccontato. Colonscopia. Già un esame poco simpatico. Eseguito da un medico interista proprio un esame molto antipatico conclusosi poi con una domanda. “Intanto che ho in mano la sonda facciamo anche la gastroscopia?”. Decisamente rifiuto. Si va in Sicilia. E becco il covid. Isolamento. E tanta pazienza. Ma se me esce. Con strascichi ma se ne esce. Poi il mal di denti. Carie. Lo sapevo. Ma quando esplode è sempre una sorpresa. Lo tengo controllato. Per quello che si può. Intanto cerco di siciliarmizzare il più possibile. Colesterolo. Campo base a quota 500. Diabete. Primo campo a quota 850. Circonferenza ventral. Un metro e cinquanta ma solo perché ho un metro non molto lungo. Insomma un palermitano perfetto. Chiedo all’ amico Toto’. (Toto’ da Salvatore, questo per gli ignoranti, cioè coloro che ignorano). “Perché continuano a chiamarmi polentone?”. Lui ci pensa un poco. Poi dice. “Quello che ti frega sono i particolari“. “Cioè?”. “Ti spiego”. “Spiega”. “Prima a Lillo ( Lillo da Turillo da Turiddu da Salvatore e non chiedetemi perché un Salvatore viene chiamato Toto’ e uno Turiddu questi sono misteri siciliani) cosa hai detto?”i. Ci penso un poco. “Gli ho detto. Portami el pedrio e slungum la cadrega”. “Vedi sono i particolari che ti fregano”. “Anzi cosa vuol dire cadrega?”. E allora ho deciso che li lascio morire tutti ignoranti. Alla prossima.